Pierre Gasly, parlando del suo ex compagno di squadra Yuki Tsunoda e delle sue difficoltà alla Red Bull, ha ammesso di essere a conoscenza di alcuni "problemi non detti".
La difficoltà del "sedile maledetto" della Red Bull A sei anni dalle difficoltà di Gasly in Red Bull, che lo hanno visto retrocesso dopo 12 gare, Tsunoda è l'ultimo pilota a trovare la vita nel team di Milton Keynes più difficile del previsto.
Gasly, dopo il suo periodo travagliato in Red Bull, è passato all'AlphaTauri (ora VCARB) e poi all'Alpine. Le sue 12 gare al fianco di Max Verstappen sono state impegnative, con soli nove piazzamenti a punti e nessun podio, a differenza del suo compagno di squadra.
Tsunoda, dal canto suo, ha ottenuto solo sette punti nelle 12 gare disputate quest'anno con la Red Bull, mentre Verstappen ne ha accumulati 151 nello stesso periodo. Questo mette a rischio il futuro del pilota giapponese in Formula 1, nonostante la Red Bull gli abbia garantito il resto della stagione.
Le statistiche testa a testa dei compagni di squadra Red Bull per il 2025
- Statistiche di qualifica testa a testa tra compagni di squadra in F1 2025
- Statistiche di gara testa a testa tra compagni di squadra in F1 2025
Gasly: "So cose che non si possono dire" Verstappen ha smentito le speculazioni sul fatto che la vettura sia progettata su misura per il suo stile di guida, un'affermazione respinta anche dalla Red Bull. Gasly, buon amico di Tsunoda, afferma di sapere cosa sta succedendo, ma di non poterlo rivelare.
"La cosa complicata è che, per la mia esperienza, molte cose non possono essere dette", ha dichiarato il pilota dell'Alpine a RacingNews365. "Parlando con Yuki, so alcune cose che non si possono dire, e non è facile. Non è facile essere in questa situazione.
"Cerchi di fare quello che è meglio per il team, e a volte ti viene dato qualcosa per farlo funzionare, e a volte ti trovi in una situazione in cui, per diverse ragioni, non può funzionare come vorresti."
L'unica cosa che Gasly può fare è supportare Tsunoda come amico. "Quindi, sapendo per esperienza, cerco solo di chiacchierare come amico e dare consigli su cose che potrebbero aiutarlo", ha concluso. "E penso che, alla fine, spetti a lui e al team far funzionare le cose e fare le cose giuste."