Il presidente Honda HRC esprime il desiderio di una 'riunione' con Max Verstappen
L'uscita della Honda dalla Red Bull al termine della stagione di F1, per affiancare l'Aston Martin, significa che Max Verstappen affronterà la sua prima lotta per il titolo senza il marchio giapponese. Questo cambiamento vede Verstappen lottare per il campionato con la propria motorizzazione Red Bull, un'esperienza nuova dopo aver vinto quattro campionati con la potenza Honda.
Perché è importante: Una potenziale riunione
Koji Watanabe, presidente della Honda Racing Corporation (HRC), ha espresso un forte desiderio di lavorare nuovamente con il vincitore di 65 Gran Premi. Verstappen è stato accostato all'Aston Martin, potenzialmente riunendosi con la Honda e l'acclamato designer Adrian Newey. Watanabe ha definito una tale riunione "molto emozionante", sottolineando il suo "grande rispetto per il fantastico talento e la passione [di Verstappen]".
Il ruolo cruciale di Verstappen
Il ruolo fondamentale di Verstappen nel trasformare l'unità di potenza Honda in una vincitrice di campionati lo rende un prospetto interessante.
- "Ha svolto un ruolo molto importante nello sviluppo dell'unità di potenza", ha spiegato Watanabe.
- "Ha una sensibilità estrema per l'unità di potenza e la macchina ed è in grado di fornire feedback precisi agli ingegneri. È stato molto utile per noi sviluppare l'unità di potenza."
Momenti chiave con la Honda
La partnership della Honda con la Red Bull, iniziata con il suo team satellite (allora Toro Rosso) nel 2018, ha prodotto numerosi successi.
- Prima vittoria: Watanabe ricorda il Gran Premio d'Austria del 2019 come il momento più bello, in cui Max Verstappen celebrò la prima vittoria della Red Bull con la potenza Honda.
- Primo campionato: Anche il drammatico Gran Premio di Abu Dhabi del 2021, in cui Verstappen conquistò il suo primo campionato del mondo, spicca.
Questi successi segnano un significativo punto di svolta rispetto alle precedenti difficoltà della Honda con la McLaren, inclusi gli infami commenti di Fernando Alonso sul "motore GP2" a Suzuka.