
Sainz difende la controversa attivazione del VSC in Messico: "Ho messo l'auto in sicurezza"
Sainz difende la controversa gestione del VSC nel GP del Messico
Carlos Sainz ritiene di aver "messo l'auto in sicurezza" dopo il suo ritiro dal Gran Premio di Città del Messico, che ha innescato un discusso Virtual Safety Car (VSC). L'incidente avvenuto nelle fasi finali della gara, che ha neutralizzato il gruppo a un solo giro dal termine, ha suscitato critiche da parte dei tifosi desiderosi di un finale al cardiopalma.
Perché è importante:
L'attivazione del VSC ha avuto un impatto significativo sulla conclusione della gara, impedendo potenziali duelli all'ultimo giro per le posizioni sul podio e per i punti. La spiegazione di Sainz affronta la logica dietro le sue azioni e la conseguente decisione della direzione gara, gettando luce sulle complessità che piloti e ufficiali devono affrontare in scenari di gara in rapida evoluzione.
I dettagli:
- Il ritiro di Sainz: Al 68° giro, Sainz è andato in testacoda nel settore dello stadio, fermando la sua monoposto fumante. Ha manovrato l'auto in uno spazio tra le barriere, dichiarando: "Ho sentito di aver messo l'auto nel modo più sicuro possibile. Non so se fosse VSC, doppia bandiera gialla o altro, ma ho sicuramente cercato di evitare tutto questo."
- Impatto sulla gara: Il VSC è stato attivato, congelando di fatto i distacchi tra le vetture. Questo ha interrotto avvincenti battaglie potenziali, tra cui quella di Max Verstappen che si stava avvicinando a Charles Leclerc per la P2 e Oscar Piastri che sfidava Oliver Bearman per la P4.
- La prospettiva di Sainz: Nonostante le critiche, Sainz ha sostenuto di aver fatto "la cosa più sicura che potessi fare", cercando di evitare una Safety Car o un VSC. Ha attribuito il testacoda al surriscaldamento delle gomme e ha indicato che la macchina si sarebbe ritirata comunque.
- Gara ricca di incidenti: La gara di Sainz era già costellata di problemi, iniziando con una caotica collisione al primo giro. Fernando Alonso ha toccato Esteban Ocon, costringendo Sainz a sterzare a sinistra per evitarlo, solo per poi entrare in contatto con la vettura di Liam Lawson (RB). Questo ha danneggiato il suo cerchio, i sensori delle gomme e il limitatore di velocità in pit lane.
- Penalità e strategia: A causa dei danni, Sainz ha ricevuto due penalità per eccesso di velocità in pit lane, complicando ulteriormente la sua strategia di gara. Nonostante queste battute d'arresto, ha sottolineato il suo ritmo: "anche se avessi avuto una strategia compromessa, gomme compromesse, macchina compromessa, eravamo veloci – ma troppi problemi."
Tra le righe:
Le dichiarazioni di Sainz mettono in risalto le decisioni istantanee che i piloti devono prendere sotto pressione, bilanciando sicurezza personale, sgombero della pista e potenziale disturbo della gara. Sebbene la sua intenzione fosse quella di minimizzare l'impatto, il regolamento del VSC ha dettato diversamente, data la posizione e le condizioni della vettura. La FIA ha successivamente rilasciato una dichiarazione spiegando la sua decisione, suggerendo che la situazione soddisfaceva i criteri per un VSC, nonostante l'auto fosse stata parcheggiata "in sicurezza" dal pilota.
Cosa succede dopo:
Questo incidente alimenterà probabilmente le continue discussioni tra tifosi e opinionisti sui protocolli di attivazione del VSC e il loro impatto sullo spettacolo della gara. Mentre le azioni di Sainz miravano alla sicurezza, l'adesione della FIA alle regole stabilite sottolinea l'equilibrio tra sicurezza e competizione agonistica. L'incidente serve come promemoria di quanto rapidamente possa cambiare la dinamica di una gara e delle rigorose misure di sicurezza in atto.
Articolo originale :https://www.gpblog.com/en/news/sainz-gives-his-version-on-controversial-vsc-at-t...






