
Jenson Button: Sette Corse in F1 che Hanno Svelato il Suo Vero Genio
Perché è importante:
Nonostante il suo titolo mondiale, l'eredità di Button è spesso sottovalutata. Questa analisi mette in luce gare e qualifiche specifiche in cui il suo talento unico, in particolare la sua eccezionale sensibilità all'aderenza e la maestria in condizioni mutevoli, gli hanno permesso di performare a un livello che pochi altri potevano raggiungere, sfidando la percezione che fosse semplicemente un pilota 'bravo'.
I dettagli:
- Primi Segnali di Talento: Button era considerato un fenomeno del karting, con alcuni che paragonavano il suo talento a quello di Ayrton Senna. Tuttavia, questa promessa iniziale non si è completamente tradotta nella sua carriera nelle corse automobilistiche, nonostante la vittoria del Formula Ford Festival nel 1998, a causa di vincoli di budget in Formula 3.
- Debutto in F1: Il suo test inaspettato con la Prost Grand Prix, dove superò Jean Alesi di 0,6 secondi, attirò l'attenzione di Frank Williams, portando al suo debutto nel 2000.
- Stile di Guida Unico: La sensibilità di Button all'aderenza e il suo stile di guida fluido lo rendevano eccezionale in condizioni volatili, ma a volte causavano difficoltà con l'instabilità posteriore in situazioni di alta aderenza.
- GP USA 2000: In una gara da bagnato ad asciutto, dopo una riparazione all'ala anteriore, Button passò alle slick molto prima dei concorrenti. Il suo ritmo immediato, nato dalla sua incredibile sensazione per la pista, indusse tre quarti del campo a rientrare ai box per le slick troppo presto, dimostrando la sua abilità senza pari nel valutare le condizioni.
- Qualifiche GP di San Marino 2004 (Imola): Conseguì la sua prima pole position con la BAR-Honda, un giro sensazionale 1 secondo più veloce del suo compagno di squadra Takuma Sato, guadagnandosi il riconoscimento di Michael Schumacher.
- GP di Spagna 2009: Nonostante fosse costretto a una strategia più lenta a due soste, Button offrì uno stint centrale incredibile con gomme usate, mantenendo un ritmo tale da permettergli di rimanere davanti al compagno di squadra Rubens Barrichello, che seguiva una strategia teoricamente più veloce a tre soste.
- GP di Cina 2010: In una gara complicata tra bagnato e asciutto, Button prese decisioni cruciali dall'abitacolo, rimanendo con le slick quando altri rientravano per le intermedie. Dopo una safety car che ricompattò il gruppo, trionfò in un duello diretto sul bagnato contro Lewis Hamilton.
- GP del Canada 2011: Partito dall'ultima posizione dopo molteplici incidenti e una bandiera rossa, Button si fece strada attraverso il gruppo in condizioni mutevoli, superando infine Sebastian Vettel all'ultimo giro per una delle vittorie più improbabili della F1.
- GP del Brasile 2012: La sua ultima vittoria in F1 lo vide dominare la fase iniziale con una pioggia leggera su gomme slick, superando rapidamente il pole-sitter Lewis Hamilton grazie alla sua maggiore disinvoltura nelle condizioni precarie.
- Qualifiche GP d'Austria 2016: In una qualifica bagnata con una McLaren-Honda non competitiva, Button raggiunse brevemente il secondo posto con gomme intermedie e si qualificò quinto (poi terzo per penalità), una performance eccezionale che evidenziò la sua abilità sul bagnato anche negli ultimi anni della sua carriera.
Il Quadro Generale:
La carriera di Button, culminata in un campionato del mondo, ha messo in mostra un genio specifico spesso trascurato. La sua incredibile capacità di eccellere in condizioni di aderenza incerta e in costante cambiamento lo distingueva. Queste performance suggeriscono che, nei suoi giorni migliori, specialmente quando il tempo cambiava, poteva surclassare qualsiasi pilota contemporaneo.
Prossimi Passi:
Sebbene la carriera attiva di Button in F1 sia conclusa, queste prestazioni eccezionali servono a ricordare il suo set di abilità unico e il suo status di campione meritevole. La sua eredità è quella di un pilota che, quando le circostanze si allineavano, poteva veramente far sembrare pedestrian gli avversari, consolidando il suo posto come maestro delle condizioni variabili.
Articolo originale :https://www.the-race.com/formula-1/mark-hughes-on-jenson-button/






