
Mayer si ritira dalla corsa alla presidenza FIA, citando "l'illusione della democrazia"
Tim Mayer ha ufficialmente ritirato la sua candidatura alla presidenza della FIA, lasciando l'attuale mandatario Mohammed Ben Sulayem su un percorso senza opposizione per la rielezione a dicembre.
Mayer, ex commissario di gara FIA, ha lanciato forti accuse contro l'organo di governo, lamentando una mancanza di trasparenza e un sistema elettorale concepito per impedire sfide legittime, riducendo l'elezione a un mero "teatro".
Perché è importante:
Il ritiro di Mayer e la sua critica tagliente sottolineano preoccupazioni radicate riguardo alla governance e ai processi democratici della FIA. Senza rivali eleggibili rimasti, la probabile rielezione di Ben Sulayem senza opposizione solleva interrogativi sull'equità e l'inclusività del sistema elettorale della FIA, con potenziali impatti sulla credibilità dell'organizzazione e sul suo rapporto con club membri e stakeholder.
I Dettagli:
- Difetti del Sistema Elettorale: Mayer ha sostenuto che il requisito della FIA per i candidati presidenziali di nominare vicepresidenti da ciascuna delle sue sei regioni globali crea una barriera insormontabile.
- Ha evidenziato che solo un candidato eleggibile dal Sud America, Fabiana Ecclestone, è attualmente disponibile nella lista del Consiglio Mondiale, ed è già allineata con l'amministrazione di Ben Sulayem, bloccando di fatto qualsiasi lista rivale.
- Eleggibilità Ridotta: Mayer ha anche fatto notare una significativa riduzione nel numero di membri eleggibili, da 40 nel 2021 a soli 29 quest'anno, mettendo in dubbio la trasparenza dietro questo cambiamento e perché solo pochi candidati selezionati da regioni chiave siano stati considerati.
- "Potere senza Freni": Mayer ha accusato l'attuale leadership FIA di operare con "potere senza freni" e mancanza di supervisione adeguata.
- Ha affermato che il processo elettorale è stato sistematicamente limitato nel corso di due decenni, rendendo virtualmente impossibile la presenza di più di un candidato sulla scheda.
- Esposti Etici Presentati: Mayer ha confermato di aver presentato molteplici reclami etici formali alla FIA, lamentando violazioni nel processo elettorale.
- Ha espresso scetticismo sull'indipendenza del Comitato Etico FIA e sulla mancanza di un processo di appello imparziale, dichiarando: "Dov'è la responsabilità? È così che le istituzioni falliscono."
Tra le righe:
La decisione di Mayer di ritirarsi, sebbene forse attesa, funge da forte accusa al funzionamento interno della FIA. Le sue critiche suggeriscono che le strutture dell'organizzazione possano privilegiare la permanenza e il controllo rispetto a una genuina competizione democratica. La mancanza di un meccanismo indipendente per risolvere i reclami etici aggrava ulteriormente queste preoccupazioni, dipingendo il quadro di un'organizzazione refrattaria al controllo esterno e alla riforma interna. Questa situazione è particolarmente delicata, considerando le azioni legali in corso di Susie Wolff contro la FIA, indicando un più ampio schema di insoddisfazione verso le pratiche dell'organo di governo.
Cosa succede dopo:
Mohammed Ben Sulayem è ora pronto per una rielezione di fatto senza opposizione. Tuttavia, le dichiarazioni pubbliche di Mayer e i reclami etici presentati manterranno probabilmente la pressione sulla FIA affinché affronti la sua struttura di governance e le questioni di trasparenza. Sebbene Mayer intenda perseguire riforme attraverso i processi FIA esistenti, il suo profondo scetticismo sulla loro indipendenza evidenzia le sfide future. L'integrità delle affermazioni democratiche della FIA rimarrà sotto esame mentre l'organizzazione procede con un'elezione che i critici giudicano più teatrale che genuinamente competitiva.
Articolo originale :https://f1i.com/news/550832-mayer-abandons-fia-presidential-bid-slams-illusion-o...