
Il 'Tape-gate' Red Bull è un classico raggiro di F1, secondo Gary Anderson
L'Incidente del "Tape-gate"
Un recente episodio in cui un membro del team Red Bull ha tentato di rimuovere un nastro adesivo usato come marcatore di griglia per Lando Norris (McLaren) è stato definito "un classico raggiro di F1" dall'ex designer della categoria, Gary Anderson. Il team principal della Red Bull, Laurent Mekies, ha minimizzato l'accaduto, definendolo "un piccolo malinteso", ma Anderson trova questa spiegazione poco credibile.
Perché è importante:
Questo atto, apparentemente minore, di interferenza sottolinea la natura intensamente competitiva e senza scrupoli della F1. Sebbene la Red Bull non abbia subito penalità sportive, l'incidente ha riacceso il dibattito sull'etica sportiva, sui regolamenti e su come scoraggiare efficacemente tali tattiche in uno sport dove ogni frazione di secondo e ogni vantaggio contano.
I Dettagli:
- L'Incidente: Un membro del team Red Bull è stato visto mentre cercava di rimuovere un nastro posizionato dalla McLaren sulla griglia di partenza, destinato ad aiutare Lando Norris a posizionare correttamente la sua vettura per lo start.
- La Risposta della Red Bull: Il team principal Laurent Mekies ha minimizzato l'evento, suggerendo che si fosse trattato "probabilmente un po'" di un malinteso. Anderson, tuttavia, trova questa spiegazione poco convincente, notando che simili "giochini" sono solitamente ben noti all'interno di un team.
- Precedenti Storici: Anderson traccia paralleli con incidenti passati, come l'incendio ai box della Benetton nel 1994, dove un giovane dipendente fu incolpato per la rimozione di un filtro di un'unità di rifornimento – una mossa di cui gli ingegneri senior erano probabilmente a conoscenza. Ciò illustra il concetto di "negazione plausibile" in F1.
- Regole Non Scritte: Sebbene esista una "comune cortesia" tacita tra i team riguardo alle attrezzature nei box, Anderson riconosce che le squadre spesso spingono i limiti, come indugiare più del necessario in una pitlane affollata.
Tra le righe:
Anderson suggerisce che l'attuale sistema di penalità – una multa di €50.000 per i team – sia insufficiente a scoraggiare tali azioni, specialmente per team ben finanziati come la Red Bull. Sostiene che solo i punti del campionato, sia costruttori che piloti, contano veramente e servirebbero da deterrente efficace.
Cosa succederà:
Anderson propone soluzioni tecniche e regole più severe per affrontare problemi persistenti sulla griglia e in pit lane:
- Posizionamento in Griglia: Per prevenire "piccoli" incidenti nel posizionamento della vettura, potrebbe essere implementato un sistema di sensori, simile al rilevamento delle partenze anticipate (jump start), per fornire ai piloti una spia sul cruscotto quando l'auto si trova correttamente entro un raggio di 10 cm dalla casella di partenza.
- Etichetta in Pit Lane: Per impedire alle auto di fermarsi completamente nella corsia veloce, potrebbe essere introdotto un limite minimo di velocità (ad esempio, 20 km/h), evitando code e garantendo un flusso di traffico più fluido.
Anderson sottolinea che esistono soluzioni per ogni problema, ma richiedono un'azione rapida man mano che i problemi emergono. Conclude che finché i team di F1 saranno composti da individui competitivi disperati per vincere, continueranno a cercare ogni possibile vantaggio, rendendo incidenti come il "tape-gate" della Red Bull una caratteristica duratura di questo sport.
Articolo originale :https://www.the-race.com/formula-1/red-bulls-tape-antics-classic-bit-of-f1-skull...