
L'approccio di 'conseguenze' McLaren agli incidenti tra piloti necessita un ripensamento dopo Austin
L'approccio di "conseguenze" della McLaren agli incidenti tra piloti necessita un ripensamento dopo Austin
I recenti incidenti della McLaren nelle gare sprint di F1, in particolare quello di Austin in cui Oscar Piastri è entrato in collisione con Lando Norris, sono sorprendentemente simili a eventi passati. Questo schema mette in discussione la politica di "conseguenze" del team per gli errori dei piloti, specialmente dato che entrambi i piloti competono ferocemente per le proprie ambizioni iridate.
Perché è importante:
La gestione degli incidenti tra piloti da parte della McLaren, in particolare le "conseguenze" che Lando Norris avrebbe affrontato dopo Singapore, è sotto esame. La filosofia del team di permettere ai suoi due migliori piloti di competere liberamente, sebbene ammirevole, crea un equilibrio delicato, soprattutto quando le collisioni in pista costano punti preziosi e slancio nel campionato. Un approccio coerente ed equo è vitale per mantenere l'armonia di squadra e prevenire ulteriori costosi errori.
I dettagli:
- Collisione nella Sprint di Austin: La mossa aggressiva di Oscar Piastri alla curva 1 del COTA, tentando un "cutback", ha causato un contatto con Nico Hulkenberg e, successivamente, con Lando Norris, ponendo fine alle gare di entrambe le McLaren. Questo incidente ha rispecchiato la precedente collisione di Norris con Piastri a Singapore.
- "Conseguenze" sotto esame: Dopo il Gran Premio di Singapore, Lando Norris avrebbe affrontato "conseguenze" non specificate per il suo ruolo nella collisione con il compagno di squadra. L'incidente di Austin solleva interrogativi sulla coerenza e l'equità di queste sanzioni interne, poiché le azioni di Piastri ad Austin sono state ugualmente impattanti.
- Reazione iniziale di Zak Brown: Il CEO della McLaren, Zak Brown, inizialmente ha puntato il dito contro Hulkenberg per l'incidente di Austin, una posizione che ha suscitato critiche, data la natura di "incidente di gara" della collisione che ha coinvolto più vetture.
- Errori costosi: Entrambi gli incidenti hanno comportato perdite significative di punti per la McLaren, consegnando di fatto punti gratuiti a rivali come Max Verstappen, un forte contendente al titolo. Queste perdite sono particolarmente dannose in una battaglia serrata per il campionato.
- Dinamiche di squadra: La McLaren è riuscita, in modo encomiabile, a promuovere un ambiente in cui sia Norris che Piastri possono competere apertamente per vittorie e ambizioni iridate senza che il conflitto interno degeneri a livelli dannosi. Questa è un'impresa rara e impegnativa in F1.
Tra le righe:
La natura ricorrente di questi incidenti, specialmente con entrambi i piloti che assumono rischi simili, suggerisce che l'approccio attuale della McLaren nel gestire l'aggressività in pista possa involontariamente causare più problemi. Il desiderio del team di non interferire troppo con la rivalità tra i piloti sembra portare a una forma di eccessiva interferenza, poiché l'attenzione si sposta dalle corse alla gestione del personale e alle discussioni sulle politiche interne. La strategia delle "conseguenze", se non applicata in modo coerente e trasparente, rischia di minare il morale dei piloti e gli obiettivi collettivi del team.
Prossimi passi:
La McLaren deve rivalutare le sue politiche interne relative alla condotta dei piloti e agli incidenti in pista per garantire equità e coerenza. In futuro, sarà cruciale un quadro più chiaro per gestire l'aggressività competitiva tra compagni di squadra. Ciò consentirà a Norris e Piastri di correre forte ma in modo corretto, senza l'ombra incomente di "conseguenze" incoerenti o la distrazione di dibattiti interni, permettendo loro, in definitiva, di concentrarsi sulla massimizzazione delle prestazioni e sull'ottenimento di punti preziosi per il team.
Articolo originale :https://www.motorsport.com/f1/news/opinion-mclaren-deja-vu-austin-f1-driver-repe...